Artemisia Gentileschi

Biografia

(1 parte)

Artemisia Gentileschi nacque a Roma l'8 luglio 1593, primogenita del pittore Orazio Gentileschi, esponente di primissimo piano del caravaggismo romano. Presso la bottega paterna, assieme ai fratelli, ma dimostrando rispetto ad essi un ben più elevato talento, Artemisia ebbe il suo apprendistato artistico, imparando il disegno, il modo di impastare i colori e di dar lucentezza ai dipinti. Poiché lo stile del padre, in quegli anni, si riferiva esplicitamente all'arte del Caravaggio (con cui Orazio ebbe rapporti di familiarità), anche gli esordi artistici di Artemisia si collocarono, per molti versi, nella scia del grande pittore lombardo.

Nel 1612 Artemisia subì uno stupro (violenza sessuale) da parte del pittore toscano Agostino Tassi, impegnato in quel tempo, assieme ad Orazio Gentileschi, nella decorazione a fresco delle volte del Casino della Rose nel palazzo Pallavicini Rospigliosi di Roma.

Il padre denunciò il Tassi che, dopo la violenza, non aveva rispettato la promessa di un matrimonio riparatore. Del processo che ne seguì è rimasta esauriente testimonianza documentale, che colpisce per la crudezza del resoconto di Artemisia e per i metodi inquisitori del tribunale. Gli atti del processo (conclusosi con una lieve condanna del Tassi) hanno avuto grande influenza sulla lettura in chiave femminista, data nella seconda metà del XX secolo, alla figura di Artemisia Gentileschi.

Un mese dopo la conclusione del processo, Orazio combinò per Artemisia, un matrimonio con Pierantonio Stiattesi, modesto artista fiorentino, che servì a restituire ad Artemisia, violentata, ingannata e denigrata dal Tassi, uno status di sufficiente onorabilità.

1. Comprensione

1.      Dove e quando è nata Artemisia Gentileschi?

2.      Che tipo di artista era?

3.      Che cosa è successo ad Artemisia nel 1612?

4.      Che cosa ha fatto il padre contro Tassi?

5.      Chi ha sposato Artemisia?

(2 parte)

Poco dopo la coppia si trasferì a Firenze, dove ebbe quattro figli, di cui la sola figlia Prudenzia visse sufficientemente a lungo da seguire la madre nel ritorno a Roma poi a Napoli.

A Firenze Artemisia conobbe un lusinghiero successo.Venne accettata nell'Accademia del Disegno (fu la prima donna a godere di tale privilegio); dimostrò di saper tenere buoni rapporti con i più reputati artisti del tempo, come Cristofano Allori, e di saper conquistare i favori e la protezione di persone influenti, a cominciare dal Granduca Cosimo II de' Medici e, in special modo della granduchessa Cristina. Fu in buoni rapporti con Galileo Galilei, con il quale rimase in contatti epistolare ben oltre il suo periodo fiorentino.

Nonostante il successo, a causa di spese eccessive, sue e di suo marito, il periodo fiorentino fu tormentato da problemi con i creditori. Si può ragionevolmente collegare al desiderio di sfuggire all'assillo dei debiti ed alla non facile convivenza con lo Stiattesi, il suo ritorno a Roma che si realizzò in maniera definitiva nel 1621.

Artemisia si stabilì a Roma come donna ormai indipendente, in grado di prender casa e di crescere le figlie. Oltre a Prudenzia (nata dal matrimonio con Pierantonio Stiattesi), ebbe una figlia naturale, nata probabilmente nel 1627. Artemisia cercò, con scarso successo, di avviare entrambe le figlie alla pittura.

 

Tuttavia, nonostante la reputazione artistica, la sua forte personalità e la rete di buone relazioni, il soggiorno di Artemisia nella sua Roma non fu così ricco di commesse (ordinazioni, lavoro) come avrebbe desiderato. È certo che tra il 1627 ed il 1630 si stabilì, forse alla ricerca di migliori commesse, a Venezia: lo documentano gli omaggi che ricevette da letterati della città lagunare che ne celebrarono le qualità di pittrice.

 

2. Comprensione

  1. Dove sono andati a vivere Artemisia e suo marito?
  2. Quanti figli hanno avuto?
  3. Chi ha conosciuto Artemisia a Firenze?
  4. Perché Artemisia ha lasciato Firenze per andare a Roma?
  5. Dove si è trasferita dopo Roma e perché?

(3 parte)

Nel 1630 Artemisia si recò a Napoli, valutando che vi potessero essere, in quella città fiorente di cantieri e di appassionati di belle arti, nuove e più ricche possibilità di lavoro.

Napoli (pur con qualche costante rimpianto per Roma) fu dunque per Artemisia una sorta di seconda patria nella quale curò la propria famiglia (a Napoli maritò infatti, con appropriata dote, le sue due figlie), ricevette attestati di grande stima, fu in buoni rapporti con il viceré Duca d'Alcalá, ebbe rapporti di scambio alla pari con i maggiori artisti che vi erano presenti (a cominciare da Massimo Stanzione, per il quale si deve parlare di una intensa collaborazione artistica, fondata su una viva amicizia e su evidenti consonanze stilistiche).

Nel 1638 Artemisia raggiunse il padre a Londra...Dopo tanto tempo, padre e figlia si ritrovarono legati da un rapporto di collaborazione artistica, ma nulla lascia pensare che il motivo del viaggio londinese fosse solo quello di venire in amorevole soccorso all'anziano genitore. Orazio inaspettatamente morì, assistito dalla figlia, nel 1639.

Artemisia ebbe dunque a Londra una sua attività autonoma che continuò per un po' di tempo anche dopo la morte del padre (anche se non sono note opere attribuibili con certezza a questo periodo).

Sappiamo che nel 1642, alle prime avvisaglie della guerra civile, Artemisia aveva già lasciato l'Inghilterra. Poco o nulla si sa degli spostamenti successivi. È un fatto che nel 1649 la troviamo nuovamente a Napoli, in corrispondenza con il collezionista Don Antonio Ruffo di Sicilia che fu suo mentore e buon committente in questo secondo periodo napoletano.  L'ultima lettera al suo mentore che noi conosciamo è del 1650 e testimonia come l'artista fosse ancora in piena attività. Artemisia morì nell'anno 1653.

Per una donna, all'inizio del XVII secolo, dedicarsi alla pittura, come fa Artemisia, rappresenta una scelta non comune e difficile, ma non eccezionale.

 

3. Comprensione

  1. Perché Artemisia ha considerato Napoli la sua seconda patria?
  2. Perché Artemisia à andata a Londra nel 1638?
  3. Cosa sappiamo di Artemisia tra il 1642 ed il 1649?
  4. Cosa rappresenta Don Antonio Ruffo per Artemisia?
  5. In che anno è morta Artemisia?

 

 

4. Cambiate i verbi sottolineati dal passato remoto al passato prossimo e trovate il significato.

5. Trovate il significato delle parole in grassetto e fate una lista.