Oriana Fallaci,
nata a Firenze il 29 giugno 1930 nel ventennio fascista, in una famiglia
liberale ed impegnata politicamente, sin da bambina ha respirato (breathe) il
bisogno di chiarezza e il desiderio di libertà.
A dieci anni entra con il padre nel movimento clandestino di resistenza ,
diventa membro del corpo dei volontari per la libertà contro il Nazismo
ed a quattordici anni, riceve un riconoscimento d’onore dall’Esercito
Italiano per il suo attivismo durante la guerra.
Oriana Fallaci, che attualmente vive a New York, inizia la carriera
di giornalista con articoli di cronaca, ma presto comincia ad
intervistare figure politiche di rilievo ed a seguire gli eventi
internazionali.
Lavora per il settimanale «Europeo» fino alla sua chiusura, collabora con
altre testate (giornali), sia in Europa, che nel sud America.
Ha intervistato figure del calibro del direttore della Cia William Colby,
il primo ministro pakistano Ali Bhutto, l’Ayatollah Khomeini dell’Iran, Pier
Paolo Pasolini, Henry Kissinger, Generale Giap, Yassir Arafat, Pietro Nenni,
Indira Gandhi, Padre Tito De Alencar Lima, Nguyen Van Thieu, Alekos Panagulis,
concentrandosi sul loro ruolo di figure dominanti nel sistema politico
internazionale.
Troviamo Oriana Fallaci in luoghi e situazioni che l'hanno segnata nello
spirito e nel corpo: la strage di Città del Messico, la guerra in Vietnam, la
guerra nel Golfo, New York il giorno dell'attentato alle Due Torri..
Nel
1969 pubblica "Niente e così sia" un libro sul Vietnam e sulla
guerra
Nel
1975 scrive " Lettera ad un bambino mai nato" scaturito (nato) dal
dolore per la perdita di un bambino.
Ed
è ancora il dolore di una perdita che nel 1979 esce "Un uomo”, scritto in
seguito alla morte del suo compagno Alekos Panagulis .
Di
questi libri la Fallaci dice "il motivo portante dei miei libri è il
tema della morte. Questi tre libri parlano sempre di morte o si riferiscono
alla morte, al mio odio per la morte, alla mia battaglia contro la morte… La
libertà è solo uno tra i tanti altri argomenti. Ciò che davvero mi spinge a
scrivere è la mia ossessione per la morte.»
La
guerra del Libano del 1983 viene raccontata nel romanzo "Insciallah,"
pubblicato nel 1990a attraverso la storia delle truppe italiane che lavorano
per mettere la parola “fine” alle oppressioni.
Scrittrice
appassionata e polemica ha scritto molti libri che sono stati oggetto di accesi
(forti) dibattiti con la creazione di due fronti pro e contro Oriana Fallaci da
ricordare: "La rabbia e l'orgoglio" uno sfogo duro e appassionato
risposta all'orrore dell'11 settembre 2001,che pone a confronto due culture,
l'America e l'Italia, «lontani non solo sulle cartine, ma anche nell’anima».e
dove espone le proprie idee sulla politica, la società, la Guerra Santa,
l'Islam, inframezzando il tutto con i ricordi delle proprie esperienze
personali, di giornalista e scrittrice, "La forza della ragione"
(2004) e "Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci" (2004)