La contadina furba
da Fiabe Italiane di Italo Clavino
(Attività con il condizionale e con il periodo ipotetico)
Domande introduttive:
1) Ti
piacciono le favole? __________________________________________________
2) Pensi
che la furbizia sia importante nelle favole? ______________________________
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3) Conosci
personaggi di favole furbi? ________________________________________
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4) Qual è
la favola che preferisci? ____________________________________________
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5) Se tu
fossi l’eroe di una favola, chi vorresti essere? ____________________________
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La contadina furba – 1a parte
Vocabolario
battè (verb, battere) |
to hit |
cascarono (verb, cascare) |
to fall |
cervello
(noun, m. s.) |
brain |
colpa (noun, f. s.) |
blame |
contadino (noun, m. s.) |
farmer |
digiuna (adj, f.s.) |
fasting |
fili
(noun, m. pl.) |
threads |
guardie (noun, f. pl.) |
guards |
lamenterà (verb, lamentarsi) |
to complain |
l'ha indovinata (verb, indovinare) |
to guess |
lino (noun,
m. s.) |
linen |
manca (verb, mancare) |
to be missing |
mancia (noun, f. s.) |
reward |
mortaio (noun, m. s.) |
mortar |
nuda (adj,
f. s.) |
naked |
scuoterlo
(verb, scuotere) |
to shake |
pescatori
(noun, m. pl.) |
fishermen |
pestello (noun, m. s.) |
pounder |
rete (noun,
f. s.) |
net |
roba (noun, f. s.) |
stuff |
sacra Corona (Adj+noun, f. s. ) |
sacred crown |
sbalordito
(adj., m. s.) |
amazed |
sciocca (adj., f. s.) |
silly |
taglio (noun, m. s.) |
cut |
telaio
(noun, m. s.) |
loom |
vigna (noun, f. s.) |
vineyard |
villanaccio (adj, m. s.) |
villain |
zappando (verb, zappare) |
to hoe |
C. Attività con uso del vocabolario
Prima di leggere la storia della
contadina furba guarda le parole del vocabolario, e poi scrivi una breve storia
tua con almeno 10 parole nuove.
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D. Lettura
Testo preso e adattato da http://xoomer.alice.it/hitfc/favole40.htm
Un giorno, un contadino, zappando
la sua vigna, battè contro qualc osa
di nel duro. Si china e vede che ha zappato fuori un bel mortaio. Lo
solleva, si mette a pulirlo e s'accorge che è tutto d'oro.
-Questa è roba da Re! - dice. - Lo porto al Re e lui chissà cosa mi dà
in regalo!
A casa lo aspettava sua figlia Caterina, e le mostrò il mortaio d'oro dicendole
che lo voleva regalare al Re. Dice la Caterina: - Bello è bello, non si può dir
di no. Ma se lo porterete al Re, si lamenterà perché manca
qualcosa, e magari darà la colpa a voi.
-E che cos'è che ci manca? Cosa può trovarci da lamentarsi, anche un Re, sciocca?
E Caterina rispose: - Vedrete che il Re dirà:
Il mortaio è grande e bello,
Ma villanaccio, dov'è il pestello?
Il contadino non si preoccupa: - Figurati se il Re parla a questo modo! Credi
che sia sciocco come te?
E preso il mortaio il contadino andò al palazzo del Re. Le guardie non
lo volevano far passare, ma lui disse che portava un regalo meraviglioso, e lo
condussero alla presenza di Sua Maestà. - Sacra Corona, - disse il
contadino, - ho trovato nella mia vigna questo mortaio d'oro massiccio, e m'è
parso che fosse degno di stare soltanto nel suo palazzo; e perciò eccolo qui,
perché voglio fargliene regalo, se vuole accettarlo.
Il Re prese il mortaio nelle sue mani e cominciò a rigirarlo e a guardarlo da
tutte le parti. Poi scosse il capo e parlò. Disse:
Il mortaio è grande e bello,
Ma mi manca il suo pestello.
Tutto come aveva detto la Caterina, solo che non gli diede del
"villanaccio" perché i Re sono persone educate. Il contadino si mise
una mano sulla fronte e disse: - Proprio cosí! L'ha indovinata!
- Chi è che l'ha indovinata? - chiese il Re.
-Mi scusi, - disse il contadino, - ma è mia figlia, che m'aveva detto che il Re
mi avrebbe risposto cosí, e non ho voluto ascoltarla.
Disse il Re: - Questa vostra figlia
dev'essere una ragazza di cervello
fino. Voglio provare quant'è brava. Tenete questo lino. Ditele che me ne faccia, ma presto, perché ne ho bisogno
subito, camicie per 100 soldati.
A quel comando il contadino restò sbalordito:
ma comando di Re non si discute; prese il tessuto, in cui non c'erano altro che
tre fili di lino, e salutato
il re se n'andò a casa lasciando il mortaio e senza riceverne un soldo di mancia.
-Figlia mia, - disse a Caterina, - ti sei procurata una bella disgrazia!
- E le disse cos'aveva ordinato il Re.
-Voi vi spaventate di poco, - dice Caterina. - Date qua. Prende il lino e
comincia a scuoterlo. Si
sa che nel lino ci sono sempre dei pezzettini di legno, anche se è lavorato da un maestro; e le cascarono
in terra tre pezzettini, piccoli che quasi non si vedevano. La Caterina li prese e disse a suo padre: - Tenete
qui: tornate subito dal Re e ditegli da parte mia che la tela per le camicie
gliela faccio; ma siccome mi manca il telaio, lui me lo faccia fare con queste tre legnetti, e poi
sarà servito come vuole.
Il contadino dal Re non aveva coraggio di tornarci, ma la Caterina lo convinse e
finalmente si decise.
Al Re, sentendo quant'era furba la Caterina, venne voglia di vederla. Disse: -
Brava, questa vostra figliola! Mandatemela a palazzo, che ho piacere di parlare
un po' con lei. Ma attenzione: che venga
alla mia presenza né nuda
né vestita, né digiuna né
piena, né di giorno né di
notte, né a piedi né a cavallo. Che obbedisca punto per punto, altri menti taglio la testa a tutti e due.
Il contadino arrivò a casa piú morto che vivo. Ma la sua figliola, come fosse
niente: - Babbo, so io quel che devo fare. Basta che mi troviate una rete da pescatori.
Domande di comprensione:
1.
Che cosa trova il
contadino?
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2. Che cosa fa con il suo piccolo
“tesoro”?
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3. Che cosa chiede di fare il Re al
contadino?
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4. Che cosa risponde Caterina e perché?
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5. Come reagisce il Re alla risposta di
Caterina?
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La
contadina furba – 2a parte
Vocabolario
caccia (noun, f. s.) |
hunt |
carro (noun, m. s.) |
wagon |
cinta (noun, f. s.) |
waist |
consiglio (noun, m. s.) |
advice |
corda (noun, f. s.) |
rope |
fate finta (verb, fare finta) |
to pretend |
figliato
(verb, figliare) |
to give birth |
incinta (adj.) |
pregnant |
intrometterti
(verb, intromettersi) |
to come between, to intrude |
lago (noun, m. s.) |
lake |
litigio (noun, m. s.) |
fight |
lupino (noun, m. s.) |
small seed |
oste
(noun, m. s.) |
host |
padrone (noun, m. s.) |
owner |
partorisca
(verb, partorire) |
to give birth |
picchiarsi
(verb) |
to hit |
portico (noun, m. s.) |
arches |
regina
(noun, f. s.) |
queen |
rimedio (noun, m. s.) |
remedy |
rimostranza (noun, f. s.) |
complaint |
sbraitare (verb) |
to shout in
rage |
scoppiò (verb, scoppiare) |
to burst |
secco (adj) |
dry |
sentenziava
(verb, sentenziare) |
to pass judgement |
singhiozzi
(noun, m. pl.) |
sighs |
stalla
(noun, f. s.) |
stable |
tribunale
(noun, m. s.) |
court |
vacca (noun, f. s.) |
cow |
vitello (noun, m. s.) |
calf |
zucca (noun, f. s.) |
lamp |
Alla mattina prima che nascesse
il sole, la Caterina s'alza dal letto e si mette addosso la rete (cosí non era
né nuda né vestita), mangia un lupino
(cosí non era né digiuna né piena), prende
la capra e le sale sopra con un piede che
toccava terra e uno no (cosí non era né a piedi né a cavallo) e in questo modo
arrivò al palazzo del Re che schiariva appena (non era né di giorno né di
notte). Le guardie pensarono che fosse matta e non volevano lasciarla passare:
ma quando seppero che obbediva a un comando del Re la condussero alle stanze
reali.
- Maestà, io sono qui secondo il suo volere.
Il Re scoppiò a ridere, e
disse: - Brava Caterina! Sei proprio la ragazza che cercavo: ora ti sposo e ti faccio
regina. Però a una condizione, ricordatela: stai attenta a non entrare
mai nei fatti miei -. (Il Re aveva capito che la Caterina era più furba di
lui).
Quando lo seppe, il contadino le disse: - Se il Re ti vuole in sposa, non c'è
nulla da opporre. Però tu stai attenta a quel che fai, perché il Re se fa
presto a volere fa anche presto a disvolere. A ogni modo lasciami questi tuoi vestiti di contadina che li terrò
qui; caso mai dovessi ritornare a casa, li troverai al loro posto per
rimetterteli.
Ma Caterina era tutta felice, e le nozze
furono concluse dopo pochi giorni con feste per tutto il Regno, e nella città
si fece anche una gran fiera. I contadini che non potevano dormire al coperto, dormivano per le
piazze, fin sotto alle finestre dei Re.
Un contadino venne a vendere una vacca
incinta,
e non trovò una stalla per mettercela la notte. L'oste gli disse
che poteva alloggiarla sotto il portico,
e che la legasse per la corda al carro
d'un altro contadino. Ecco che nella notte, la vacca fa un vitello; e il padrone della vacca al mattino,
tutto allegro, andò per portar via le sue due bestie. Ma salta fuori il padrone
del carro e comincia a sbraitare:
- La vacca sta bene, è vostra; ma il vitello lasciatelo pure, perché è mio.
- Come vostro? Se l'ha figliato stanotte la mia vacca?
-Eh no? - risponde quell'altro.
- La vacca era legata al carro, il carro è mio, e il vitello è del padrone del
carro.
Ne nacque un litigio che
non finiva piú, e i due iniziarono a picchiarsi. Molta gente venne a
vedere, e vennero anche le guardie che separarono i due e li portarono al
tribunale del Re.
Bisogna sapere che nella città reale una volta era abitudine che nel tribunale
anche la moglie del Re dicesse il suo parere. Ma ora ' con Caterina regina, era accaduto che ogni volta
che il Re sentenziava, lei gli era sempre contraria e al Re la cosa non
piaceva. E le disse: - T'avevo avvertita di non intrometterti negli
interessi dello Stato: d'ora in avanti non entrerai piú in Tribunale -. E cosí
ormai facevano; dunque i contadini comparvero dinanzi al Re da solo.
Dopo aver sentito le ragioni dell'uno e dell'altro, il Re sentenziò cosí: Il
vitello è del carro.
Il padrone della vacca non poteva credere
a una sentenza tanto ingiusta, ma non ci fu verso di far rimostranza: il Re disse che
comandava lui e la sua parola era sacra per tutti. L'oste, vedendo cosí confuso
il contadino, lo consigliò d'andare a sentire la Regina, che forse un rimedio l'avrebbe trovato.
Il contadino andò al palazzo reale [...] e iniziò a girare intorno al muro del
giardino. Vide la Regina, saltò il muro, e scoppiò in singhiozzi davanti
a lei, dicendole l'ingiustizia che aveva subito dal marito. Disse la Regina: -
Il mio consiglio è
questo. Il Re domani va a caccia
fuori porta. Là c'è un lago
che di questa stagione è secco,
senza un filo d'acqua. Voi fate cosí: mettetevi una zucca da pescatore alla cinta, tenete una rete in mano e fate finta di pescare. Il Re, a
vedervi pescare in quel lago cosí arido, prima riderà, poi vi domanderà
perché pescate dove non c'è acqua. Allora voi dovete rispondergli: "
Maestà, se può essere che un carro partorisca un vitello, forse io prenderò
pesci all'asciutto ".
Domande:
1. Come si presenta
Caterina davanti al Re? ________________________________
________________________________________________________________________
2. Come reagisce il
Re? __________________________________________________
________________________________________________________________________
3. Che succede tra il
Re e Caterina? _____________________________________
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4. Che cosa pensava il
padre di Caterina? _________________________________
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5. Di chi è il
vitello, del padrone della vacca o del padrone del carro? Perché?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
6. È giusta o ingiusta
la sentenza del Re? __________________________________
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7. Che consiglio dà la
Regina al padrone della vacca? _______________________
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La
contadina furba – 3a parte
Vocabolario
asino (noun, m. s.) |
donkey |
belato (verb, belare) |
to bleat |
chiacchiere (noun, f. pl.) |
gossip |
concessa (verb, concedere) |
to grant |
cuochi (noun, m. pl.) |
chefs |
grazia (noun, f. s.) |
wish |
lenzuola (noun, f. pl.) |
sheet |
maiale (noun, m. s.) |
pig |
materasso (noun, m. s.) |
mattress |
obbedire (verb) |
to obey |
pace
(noun, f. s.) |
peace |
pecore (noun, f. pl.) |
sheep |
poltrona (noun, f. s.) |
armchair |
raglio (noun, m. s.) |
bray |
rustiche
(adj, f. pl.) |
rustic |
scolare (verb) |
to drink, to gulp down |
spogliare (verb) |
to undress |
sponda
(noun, f. s.) |
bank (of a river or lake) |
tetto (noun, m. s.) |
roof |
vergogna (noun, f. s.) |
shame |
La mattina dopo, il
contadino con la zucca e la rete in mano se n'andò al lago senz'acqua, si sedé
sulla sponda, e buttava
la rete e la ritirava come se dentro ci fossero dei pesci. Appare il Re col suo
seguito e lo vede. Rise, e poi gli domandò se aveva perso il cervello. E il
contadino gli rispose come la Regina gli aveva suggerito.
Esclamò il Re, al sentire quella risposta: - Galantuomo, questa non è un’idea
tua. Tu sei stato a consiglio dalla Regina.
Il contadino non fisse di no, e il Re rifece la sentenza e gli assegnò il
vitello.
Poi chiamò Caterina e le disse: - Tu ti sei intromessa nei miei interessi, e lo
sai che te l'avevo proibito. Dunque, puoi tornartene subito a casa da tuo
padre. Prendi nel palazzo la cosa che piú ti piace, e stasera tornatene a casa
tua, al tuo mestiere di contadina.
Rispose Caterina, tutta umile: - Come vuole Sua Maestà; non ho che da obbedire. Le chiedo solo una grazia, di aspettare a domani per
partire. Di sera sarebbe troppa vergogna
per lei e per me, e nascerebbero molte chiacchiere nel popolo.
Dice il Re: - La grazia sia concessa.
Ceneremo per l'ultima volta insieme e domattina partirai.
Cosa fa quella furba di Caterina? Ordina ai cuochi che preparino carni arrostite, prosciutti, tutta roba
da caricar la testa e metter sete, e che servano in tavola il miglior vino delle cantine reali. A cena il
Re mangiò da non poterne piú e la Caterina gli faceva scolare una bottiglia dopo l'altra. Prima gli s'annebbiò la vista, poi cominciò a farfugliare, e da ultimo s'addormentò
come un maiale sulla sua poltrona.
Allora Caterina disse ai servitori: - Prendete la poltrona con quel che c'è
sopra e venitemi dietro. E non dite niente! - e uscí dal palazzo, si diresse
fuori porta e non si fermò che a casa sua, a tarda notte.
- Apritemi, babbo, che son io, - gridò.
Il vecchio contadino, sentendo la voce della figliola, s'affacciò subito: - Tu
a quest'ora? Ah, te l'avevo detto! Ho fatto bene a conservare i panni di contadina. Sono sempre qui, in camera tua!
- Apritemi, via! - disse la Caterina, - meno discorsi!
Il contadino apre e vede i servitori che reggono la poltrona col Re sopra;
Caterína lo fa portare in camera, lo fa spogliare e mettere nel suo letto. Poi manda via i servitori e va anche lei a letto accanto al Re.
Verso mezzanotte il Re si svegliò: gli pareva che il materasso fosse piú duro del
solito, e le lenzuola piú
rustiche. Si mosse, e
sentí la moglie vicino. Disse: - Caterina, non t'avevo detto d'andare a casa
tua?
-Sí, Maestà, - rispose lei, - ma non è ancora giorno. Dorma, dorma.
Il Re si riaddormentò: alla mattina si svegliò al raglio dell'asino
e al belato delle pecore, e vide la luce del sole
attraverso il tetto. Si
scosse, e non riconosceva piú la camera reale.
Chiede alla moglie: - Caterina, ma dove siamo?
E lei: - Non m'aveva detto, Maestà, di tornarmene a casa mia e di portarmi con
me la cosa che piú mi piaceva? Io ho preso lei e me lo tengo.
Il Re si mise a ridere
e fecero la pace.
Tornarono a palazzo reale, e ancor oggi ci vivono, e da quel giorno il Re non
compare mai in tribunale senza la moglie.
(Da una fiaba di Montale Pistoiese – Toscana)
Domande:
1. Quando il Re sente la proposta del contadino,
cosa gli dice? ______________
________________________________________________________________________
2. Che cosa decide di fare il Re con Caterina?
___________________________
________________________________________________________________________
3. Che cosa ordina ai cuochi Caterina e perché?
_________________________
________________________________________________________________________
4. Quando il Re si addormenta, Caterina dove lo fa
portare?
________________________________________________________________________
5. La mattina, quando il Re si sveglia, che cosa
chiede alla moglie?
________________________________________________________________________
6. Qual è la spiegazione di Caterina?
__________________________________
________________________________________________________________________
7. Come finisce il racconto?
__________________________________________
________________________________________________________________________
8. Secondo te, il Re è un uomo furbo?
_________________________________
________________________________________________________________________
Esercizi
1. Completa con il condizionale:
A) Se io trovassi un mortaio d’oro,
prima lo _____________________ (guardare) ben bene e poi io _____________________ (mordere) per vedere se è davvero d’oro. Poi
lo _____________________ (portare) a
casa e lì lo _____________ (pesare) e _____________________ (calcolare) quanto
_____________________ (potere) valere.
B) Se mia sorella trovasse un mortaio
d’oro, lei lo _____________________ (portare) in una gioelleria e
_____________________ (chiedere) di trasformarlo in anelli e collane. Così
lei_____________________ (avere) molti gioielli e _____________________
(essere) sempre molto elegante.
C) Se i miei amici trovassero un
mortaio d’oro, loro _____________________ (andare) a dire a tutti al bar cosa
hanno trovato. Naturalmente nessuno _____________________ (credere) loro e
tutti li _____________________ (prendere) in giro (to make fun of them).
Loro non si _____________________ (arrabbiarsi) e _____________________
(offrire) da bere a tutti!
D) E voi, cosa fareste se trovaste un
mortaio d’oro? ....
2. E ora, completa con il condizionale
passato (Nota il congiuntivo trapassato!):
A) Se io avessi trovato un
mortaio d’oro, prima lo _____________________ (guardare) ben bene e poi io _____________________ (mordere) per vedere se era davvero d’oro.
Poi lo _____________________ (portare) a
casa e lì lo _____________ (pesare) e _____________________ (calcolare) quanto
_____________________ (potere) valere.
B) Se mia sorella avesse trovato
un mortaio d’oro, lei lo _____________________ (portare) in una gioelleria e
_____________________ (chiedere) di trasformarlo in anelli e collane. Così lei_____________________
(avere) molti gioielli e _____________________ (essere) sempre molto elegante.
C) Se i miei amici avessero trovato
un mortaio d’oro, loro _____________________ (andare) a dire a tutti al bar
cosa hanno trovato. Naturalmente nessuno _____________________ (credere) loro e
tutti li _____________________ (prendere) in giro (to make fun of them).
Loro non si _____________________ (arrabbiarsi) e _____________________
(offrire) da bere a tutti!
D) E voi, cosa avreste fatto se aveste
trovato un mortaio d’oro? ....
3. Adesso completa con il congiuntivo
imperfetto o trapassato:
Se
..........................................., avrei regalato il mortaio ai
poveri.
Se
..........................................., leggerei molte belle favole.
Se ...........................................,
sarei come Caterina.
Se
..........................................., sposerei il re.
Se
..........................................., zapperei la mia vigna.
Se
..........................................., non manderei a casa Caterina.
4. Completa con un periodo ipotetico:
Se io
avessi trovato un mortaio tutto d’oro, ....
Se io
fossi il re, ...
Se io
fossi Caterina, e il re mi avesse detto di tornare a casa mia, io ...
Se io
fossi il padrone della vacca ...
Se io
fossi un suddito (subject) di Caterina, ...
Se fossi
il padre di Caterina, ...
Attività orale.
In coppia. Immaginate di essere
Caterina. Cosa fareste per migliorare il vostro regno? Trovate almeno 5
cambiamenti da fare.
Es. Se fossi la regina, darei cibo
gratis a tutti i poveri del regno.
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Scrittura
Immagina di essere alcuni dei
personaggi della storia e spiega cosa faresti o avresti fatto al loro posto. Usa
frasi complete.
Es.
Se io fossi il Re, avrei premiato il contadino che ha trovato il mortaio
d’oro.
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